Anthropocene · Ecological Economics · Poetry

Anche quel giorno tu mi muoverai

Seduta su un masso

in mezzo ad un prato

sentivo un soffio di vento sprecato

investirmi, ed andare via

con le foglie chiamate

dalla sua scia.

 

Ma non era solo

un compagno di viaggio

lo sfondo di un quadro

la vibrazione di un paesaggio…

era lì, ed era energia

il segno di una vita

che andava oltre la mia.

 

Una vita calda e vibrante

di luce solare rassicurante

una vita fresca e giocosa

che danza con nastri di venti

mentre intanto negli oceani

si rincorrono le sue correnti

e ancora nel mezzo delle vallate

si tuffano gocce di luccicanti cascate

una vita che cuoce, nel suo grande cuore

un profondo, insospettato calore.

 

Ma io, essere umano

incosciente ed ingrato

questo dono d’energia l’ho sempre ignorato

io, piccola vita

egocentrica e presuntuosa

di conoscere tutto

e disporre di ogni cosa

ho deciso con superficialità

di violare le profondità

e strappare ciò ch’era in pace e sepolto

come un fiore due volte colto

carbone, petrolio, ed ora metano

resti di un paesaggio lontano

tutto bruciato, in un istante

in un’esplosione di benessere

per nulla lungimirante

 

benessere infranto come un vaso di vetro

i cocci del presente rendono il futuro tetro

 

… ed ora che il sogno appartiene al passato

ciò ch’è rimasto è un equilibrio deviato

tombe vuote

cadaveri sparsi

pericoli ignoti da cui riguardarsi…

 

Cosa posso dire? Cosa posso fare?

Un colpevole non si può lamentare

può solo fermarsi, chiedere perdono

ritrovare l’umiltà

–farsela prestare, se non ce l’ha!–

accartocciare le grandi pretese

–che ormai in parte pagherà a sue spese–

utilizzare con rispetto e misura

i doni più spontanei della natura

ed alla fine di un cammino più attento

ascoltare il consiglio del soffio di vento…

 

Questo soffio di vento mi muove

i capelli e l’anima…

 

Questo soffio di vento mi sussurra che c’è

un po’ della Grande Vita che respira anche in me

in parte anima, in parte materia

voglio essere umile, voglio essere seria

energia mi è stata data, energia voglio ridare

la materia di cui son fatta non voglio sprecare

ora la uso, ma non è mia

appartiene alla Grande Vita

e ad ella chiedo che così sia:

 

Nulla di te m’appartiene, appartengo io a te

a te che mi muovi e che mi riscaldi

a te che miliardi di anni vivrai

chiedo un giorno di riaccogliermi tra le tue braccia

nell’aria, nell’acqua, nella terra, come vorrai

e così come mi hai mosso in questa vita

anche quel giorno tu mi muoverai.

 

 

This is the original 2012 Italian version of You will move me that day too, with some edits made in 2019. I generally do not share Italian versions on this blog, but since this poem is very important to me also in its Italian version, I decided to make an exception.

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One thought on “Anche quel giorno tu mi muoverai

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